I 10 errori più comuni da evitare durante le riprese

Sono molti gli errori che un videomaker agli inizi può fare in fase di ripresa, alcuni artistici, altri tecnici.

In questo articolo abbiamo riassunto 10 tra gli errori più comuni da evitare assolutamente.


1. Cattiva gestione del focus

Le fotocamere moderne sono dotate di fuoco automatico molto preciso ma l'autofocus rimane un automatismo. Nella produzione video, il fuoco automatico è tollerato e a volte può essere un grande aiuto.

Questo non toglie che per diventare buoni videomaker dovrete imparare ad utilizzare il fuoco in manuale.

Questo principalmente per diversi motivi:

  • Il fuoco automatico a volte è impreciso ed in condizioni di luce difficili può sbagliare

  • Il fuoco automatico è gestito dalla macchina che non sempre mette a fuoco quello che noi vogliamo

  • Il fuoco automatico può soffrire di cambi bruschi. Per la realizzazione di una clip video pulita invece il cambio fuoco deve essere dolce e morbido

  • Tecniche da pro come il "follow focus", ovvero il cambio di fuoco tra un soggetto A ed un soggetto B, sono realizzabili solo previo utilizzo del fuoco manuale

  • Grazie al fuoco manuale e ad un buon allenamento diventerete molto bravi anche a "seguire" i soggetti in movimento e a non perderli mai

Sottolineiamo il fatto che per utilizzare il fuoco in manuale serve allenamento. Vi consiglio di allenarvi provando a mettere a fuoco un soggetto in primo piano ed uno sullo sfondo tenendo fissa l'inquadratura e cercando di essere fluidi e precisi nel passaggio dal soggetto A al soggetto B.

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2. Lo zoom in ripresa

Nel video, lo zoom in ripresa non va (quasi) mai utilizzato.

Mi spiego meglio: se state registrando non dovreste zoomare, lo zoom infatti è uno dei primi segnali indicatori di un video amatoriale. Nella realizzazione di un video pro, lo zoom va utilizzato solo per cambiare inquadratura, per stringere o allargare il campo ma mai in registrazione.

Ci sono tuttavia delle eccezioni. Lo zoom in registrazione può essere tollerato se:

  • State girando effettivamente un video amatoriale (spettacolo teatrale, recita scolastica, live musicale...) senza grosse pretese artistiche

  • State girando un documentario

  • Volete dare al vostro video un sapore documentaristico e più reale

Fateci caso: nei film e nelle serie tv vedrete degli zoom solamente in caso di documentario o finto documentario. Negli ultimi anni ad esempio va molto di moda il genere del "mockumentary", termine che è stato coniato proprio per indicare quelle opere di fiction che si fingono documentari. Alcuni esempi sono: le serie "The Office" e "Modern Family" o il film "Cloverfield".

3. Movimenti di macchina / mano libera

Il primo errore di un videomaker amatoriale è quello di girare tutto a mano libera. Le inquadrature a mano libera sono accettate ma tante volte è consigliabile utilizzare un supporto.

Se volete realizzare un video professionale, per iniziare vi consiglio di acquistare un treppiede video.

Il treppiede vi permette di realizzare inquadrature fisse o piccoli movimenti detti "panoramiche". Successivamente potrete provare anche supporti più complessi come "slider" e "gimbal" ma all'inizio imparate assolutamente ad utilizzare un treppiede.

Le riprese a mano libera vanno bene nelle situazioni di eventi e di riprese "live" da fare in velocità. Oppure per dare un consapevole tocco documentaristico.

Altro concetto importante è quello dei movimenti di macchina. I movimenti di macchina possibili sono svariati ma non possono mai essere casuali: devono avere un significato o uno scopo altrimenti finirete per infarcire i vostri video di inutili e stucchevoli movimenti. Alcuni esempi virtuosi possono essere:

  • Le panoramiche (pan e tilt): si ottengono con un treppiede e permettono di scoprire un ambiente o passare da un soggetto A ad un soggetto B

  • Le carrellate (dolly): si ottengono con un carrello o uno slider e permettono di "entrare" o "uscire" da un ambiente o di "slittare" attraverso diversi elementi

  • I movimenti a gimbal e steadicam: permettono di muoversi liberamente nello spazio facendo pressoché qualsiasi movimento ma attenzione a non abusarne. Solitamente il gimbal si usa per "seguire" un'azione o compiere avvicinamenti / allontanamenti dinamici

  • I crane o gru: sono attrezzature molto complesse che hanno uno scopo altamente spettacolare, utilizzate nel cinema

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4. Inquadratura sporca o troppo breve

Per evitare questo errore dovete fare due cose, sulla carta molto semplici ma che allo stesso tempo richiedono allenamento ed esperienza:

  • Decidere l'inquadratura e tutti i parametri di ripresa, PRIMA di schiacciare REC

  • Assicurarvi di avere almeno 5-6 secondi buoni PRIMA di schiacciare STOP

Infatti l'inesperienza e la paura di perdere il momento vi può far schiacciare REC ancor prima di aver deciso cosa volete inquadrare o come settare la macchina. La conseguenza è che poi in montaggio vi ritroverete con una clip piena di: zoom, cambi di luce, movimenti scattosi, cambi di soggetto ecc. Non c'è modo migliore per “deprimersi” e perdere fiducia nelle proprie capacità.

Inoltre il vostro cervello potrebbe giocarvi brutti scherzi in ripresa e farvi credere che in fondo siate riusciti a tirar fuori qualche secondo buono. Ma in montaggio potreste accorgervi di non avere più di un secondo e mezzo accettabile e dover buttare tutta la clip.

5. Pochi tagli diversi di inquadratura

In montaggio è molto importante avere delle alternative. Più alternative avrete e più potrete liberare la mente e realizzare video interessanti.

Per avere alternative e non essere obbligati a montare "proprio quella sequenza" dovrete darvi da fare in ripresa. Ecco alcuni consigli.

  • Realizzate sempre più inquadrature della stessa situazione, specialmente se non siete sicuri che la prima clip sia venuta bene

  • Realizzate più tagli di inquadrature della stessa situazione: cercate di avere sempre inquadrature larghe, strette e dettagli per ogni situazione. In montaggio è essenziale alternare larghe, strette e dettagli

  • Cambiate prospettiva, cambiate lato, spostatevi, alzatevi, abbassatevi, cercate sempre prospettive nuove e diverse.

  • NON riprendete sempre dallo stesso punto ma spostatevi

6. Composizione non curata

La composizione è quasi una scienza e per acquisirla non bastano libri o corsi. La composizione si impara con la pratica.

Ci sono regole standard da cui partire come ad esempio la regola dei terzi o la buona pratica di decentrarsi rispetto al soggetto ma tanto lavoro lo fanno gli occhi e l'esperienza. Con il tempo e la pratica si affina anche il gusto.

Potrei semplificare dicendo: saprete di aver fatto una buona composizione quando, guardando l'inquadratura, vi sembrerà di guardare un quadro. Tutti gli elementi dovrebbero avere una loro posizione logica e gradevole all'interno del frame e una relazione tra di loro e con lo spazio.

Le composizioni che stabiliscono rapporti geometrici sono solitamente le più interessanti. Sperimentate tanto e non accontentatevi della prima inquadratura che vi viene.

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7. Scenografia non curata

A volte basta poco: spostare un cestino dei rifiuti o un cartello, cambiare lato, muovere elementi dallo sfondo e escluderli dall'inquadratura.

Per ottenere una bella inquadratura è importante che la scenografia sia pulita. Prima di iniziare a registrare fate attenzione a quello che state inquadrando: non solo a quello che si trova in primo piano ma anche a ciò che si trova sullo sfondo. Se ci sono elementi che disturbano o che non c'entrano nulla, toglieteli o escludeteli dalla scenografia.

Allo stesso modo, se vi sembra che lo sfondo sia povero, arricchitelo avvicinando ad esempio una pianta o posizionando oggetti significativi in scena.

8. Pessima gestione dell'audio

Se l'audio ha una parte importante nel vostro video, deve essere curato a dovere.

Per esempio, se dovete realizzare un'intervista, raccogliere dichiarazioni preparate o improvvisate, acquisire suoni, è fondamentale che utilizziate dei microfoni esterni.

Ogni fotocamera è dotata di un piccolo microfono integrato e quindi il suono sarà sempre registrato, anche senza microfono esterno. Tuttavia la qualità audio dei microfoni integrati è molto bassa.

Ogni situazione audio importante, richiederà dunque un microfono aggiuntivo.

  • Per le interviste si utilizzano in genere i microfoni a pulce detti anche "lavalier"

  • Per l'acquisizione diretta e "al volo" si possono utilizzare i cosiddetti "shotgun" o microfoni mezzofucile.

  • Per situazioni in stile cortometraggio invece, vanno utilizzati microfoni cardiodi a condensatore, magari collegati ad un'asta boom.

Mentre acquisite l'audio, assicuratevi anche che il volume sia corretto (ascoltandolo in cuffia), che non vi siano disturbi o problemi tecnici e che non si sentano in sottofondo altri rumori invadenti come ad esempio: automobili, sirene o voci esterne.

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9. Illuminazione e temperatura colore

L'occhio umano ha la capacità di adattarsi praticamente a qualsiasi situazione di luce. Il sensore delle videocamere invece si può far influenzare, anche pesantemente, da condizioni di luce particolari e dominanti colore.

Se ad esempio vi trovate in una stanza con i muri gialli, è molto probabile che la vostra ripresa sarà condizionata da una forte "dominante colore" giallognola, non proprio gradevole all'occhio.

Come si corregge questo problema? Settando una temperatura colore precisa sulla fotocamera. 

Non tutte le fotocamere permettono una gestione manuale della temperatura colore ma in genere consentono quantomeno di selezionare una modalità pre-impostata. Le modalità pre-impostate generalmente prevedono diverse condizioni di luce esterna (sole pieno, nuvoloso, ombra…) ed interna (lampadine alogene, al neon...). Si tratta semplicemente di selezionare la giusta impostazione in base alla situazione di luce presente.

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Se invece la vostra fotocamera lo permette, utilizzate la funzione più professionale dei gradi Kelvin. Si tratta di una scala di valori numerici che permettono di scaldare o raffreddare l'immagine in base alle condizioni di luce presenti. Il segreto per ottenere una temperatura colore naturale è quello di inquadrare un oggetto bianco e cambiare i valori Kelvin in modo da farlo risultare più bianco possibile. Non a caso si parla di "bilanciare il bianco". Una volta che il bianco sarà naturale, anche tutti gli altri colori lo saranno.

Altro aspetto importante riguarda l'illuminazione generale della scena

Per non complicare troppo le cose, all'inizio mi sento di darvi due consigli:

  • Non riprendete mai in esterno nelle ore centrali della giornata, quando il sole è a picco: la luce è piatta e troppo forte

  • In interno, se l'illuminazione è scarsa, utilizzate un faretto a LED e cercate di NON puntarlo a massima potenza sul soggetto. Al massimo utilizzate una softbox o altro tipo di diffusore. Il miglior diffusore di luce a zero budget è la carta forno: appiccicatela con una molletta da panni davanti al faretto e vedrete che la luce risulterà più diffusa e gradevole, a costo zero

Il passo successivo sarà imparare gli schemi di luce ed in particolare lo schema a tre luci.

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10. Fretta, disattenzione, ripetizione

A volte per disattenzione, altre volte per paura di far brutta figura o di annoiare il cliente, si tende a lavorare col metodo "buona la prima". Niente di più sbagliato.

Ovviamente esistono situazioni in cui non è possibile ripetere azioni o momenti ma in tanti altri casi lo si può fare.

La chiave di un buon video sta anche nella ripetizione. Ripetere un'inquadratura, una sequenza o un'azione (quando è possibile farlo) permette di fare meglio, di sistemare le imperfezioni e spesso di migliorare l'inquadratura stessa.

Pensiamo ad esempio al cinema. Nei film le scene si rifanno decine e decine di volte: questo permette agli attori di scaldarsi e al comparto tecnico di realizzare tante alternative, anche e soprattutto a beneficio del montaggio.

Nei limiti del buonsenso quindi, non abbiate paura di far ripetere una scena e cercate magari di migliorarla di volta in volta.