Come scrivere una sceneggiatura

In questo articolo ti spiegherò nel modo più esaustivo possibile, come scrivere una sceneggiatura ed in particolare come scrivere una sceneggiatura cinematografica.

Le regole ed i consigli che troverai qui sono applicabili nel caso tu voglia scrivere una sceneggiatura per un film, un cortometraggio, un video o uno spot.

C'è molto da dire, per cui, se sei interessato/a ad uno specifico argomento, ecco un comodo indice per saltare subito a ciò che ti interessa di più.

Sceneggiatura significato: “la sceneggiatura è la suddivisione in scene o quadri, descritti nelle loro caratteristiche visive o acustiche, dell'azione di un'opera teatrale, cinematografica o radiotelevisiva”

Il modello americano

Ormai da diversi anni, il modello universalmente riconosciuto per quanto riguarda la sceneggiatura cinematografica è quello americano.

Questo in virtù del fatto che l'industria del cinema americano è tra le più floride del pianeta ma anche, a ragione, per la semplicità e la leggibilità della sua forma.

Te lo ripeterò diverse volte in questo articolo: la sceneggiatura è un testo tecnico che deve passare tra le mani di diverse persone, con competenze molto diverse ed anche per questo deve essere chiara e deve avere una struttura molto ben definita.

Le fasi che portano alla sceneggiatura

Prima di arrivare a scrivere una sceneggiatura ci sono alcune tappe obbligate che ti permetteranno di definire per bene tutti gli elementi fondamentali in fasi di scrittura.

Se salterai queste tappe potresti rischiare di bruciare il progetto o nel migliore dei casi, ti troverai di fronte a grossi buchi di trama che non avevi valutato.

L'idea

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Si parte sempre dall'idea. Se vuoi scrivere una sceneggiatura significa che hai una storia in mente, magari generica, magari più strutturata.

È scontato dire che quanto più buona ed originale sarà l'idea, tanto più interessante potrebbe essere la sceneggiatura ed il film che ne deriverà.

Ma se stessi cercando idee per la tua sceneggiatura, eccoti alcuni consigli:

  • Prendi spunto da libri che hai letto, film che hai visto, opere teatrali ma... Attenzione! Non copiare ma fatti ispirare. Ci sarà un genere che prediligi o un argomento per il quale provi molto interesse.

  • Le idee spesso sono un mix di storie lette, esperienze vissute, sogni e desideri reconditi.

  • Mettiti in condizione di farti venire idee. Accendi un po' di musica da concentrazione ed inizia a scrivere tutto quello che ti viene in mente su un un foglio o su una lavagna. Lo devi scrivere, non soltanto pensare. Io consiglio sempre di scrivere tutte le idee a caratteri cubitali e poi rileggerle. Vedrai che da lì a poco, le sinapsi del tuo cervello inizieranno inevitabilmente a comporre collegamenti e le idee arriveranno.

  • Scrivi di argomenti che conosci: è molto più semplice scrivere di ciò che conosci. Se ad esempio lavori in un ospedale, per te sarà relativamente semplice scrivere una storia ambientata in un ospedale. Se invece vuoi scrivere la storia di un pilota di aerei senza conoscere nulla a riguardo, sarà molto più complicato.

  • Scrivi di cose che NON conosci: certamente puoi fare anche questo ma ti dovrai documentare. Fai ricerche, leggi, guarda film dello stesso genere e prendi appunti. I grandi sceneggiatori di Hollywood lo fanno, studiano e si documentano prima di scrivere una sceneggiatura, ad esempio storica. E spesso si fanno anche aiutare da consulenti esterni. Se ad esempio vuoi scrivere una storia medica senza saper nulla di medicina, chiedi disponibilità ad un dottore e fagli domande.

  • Prendi spunto da fatti di cronaca. Anche prendendo in mano un giornale, spesso si trovano storie di cronaca accattivanti che ispirano una storia.

Il soggetto

Il soggetto è uno sviluppo sintetico dell'idea (una pagina o due). Scrivi in modo semplice e cerca in poche righe di raccontare la tua storia. Non aver paura di svelare colpi di scena, anzi, lo devi fare!

In altre parole, se dovessi raccontare la tua idea a qualcuno, come gliela spiegheresti? Pensa che quel qualcuno potrebbe essere anche il produttore del tuo film e prova a incuriosirlo e ad appassionarlo rispetto alla tua idea.

Rendi chiara nel tuo racconto la struttura in tre atti: inizio, svolgimento e finale della storia.

Il soggetto non ha una forma precisa ma serve soltanto per rendere l'idea e servirà anche a te per compiere i passaggi successivi che ti porteranno a scrivere la sceneggiatura.

Il trattamento

Il trattamento è il passaggio intermedio, l'anello di congiunzione tra il soggetto e la sceneggiatura; dovrebbe quindi essere un naturale sviluppo del soggetto.

Anche il trattamento non ha un forma precisa ma, visto che ci stiamo avvicinando alla sceneggiatura, è preferibile che abbia una struttura che vada in quella direzione.

Ti consiglio quindi di iniziare a dividere la storia in macro scene, che seguano già un ordine logico ai fini della trama. In questa fase, non dovrai per forza aver già pensato ad ogni singolo dettaglio della tua storia ma dovrai avere sicuramente definito un ordine narrativo sequenziale.

Non è necessario che nel trattamento ci siano già i dialoghi e le battute dei personaggi, a meno che non siano essenziali ai fini della comprensibilità. Ricordati che il trattamento servirà soprattutto a te sceneggiatore.

Per scrivere la sceneggiatura, userai il trattamento come traccia o scaletta e a partire da questo testo, inizierai a sviluppare scena per scena il tuo script.

Altri passaggi importanti

Ci sono altri passaggi intermedi tra l'idea e la sceneggiatura. Non sono obbligatori ma di certo, se li completerai, avrai un'idea molto più chiara di quello che andrai a scrivere.

  • Ricerche: se la tua idea prevede argomenti dei quali non hai molto conoscenza, documentati e prendi appunti. In questo modo la tua storia sarà molto più credibile e solida.

  • Scheda dei personaggi: scrivi una breve scheda dei personaggi principali della tua opera. Cerca di immaginarti il loro aspetto fisico, il loro carattere, la loro professione e i loro obiettivi. Dai loro un nome: ti aiuterà molto a renderli tridimensionali. Avere ben chiaro il carattere di un personaggio ti aiuterà tantissimo nella stesura dei dialoghi. Vedrai che praticamente si scriveranno da soli. Un modo efficace per creare personaggi reali è basarli su persone che conosci o hai conosciuto veramente.

  • Antefatti: gli antefatti sono gli avvenimenti significativi accaduti prima dell'inizio della tua storia. Non è necessario che gli antefatti compaiano concretamente nella sceneggiatura ma conoscere le esperienze vissute dai tuoi personaggi nel passato, ti aiuta a definirli e renderli più reali. Immaginare ad esempio perché un assassino sia diventato tale ti aiuterà a capire perché compie azioni così orribili. È così che nascono i grandi eroi o anti-eroi.

  • Bibbia: nelle serie-tv solitamente c'è la cosiddetta Bibbia, un documento che raccoglie tutte le informazioni utili su fatti e personaggi rilevanti ai fini della storia. La tua Bibbia potrebbe essere semplicemente una raccolta di ricerche, antefatti e caratteristiche dei tuoi personaggi, da consultare ogni volta che ne avrai bisogno.

  • La continuity: o continuità narrativa. La storia, anche se di fantasia, dovrà mantenere sempre un filo logico dall'inizio alla fine, senza contraddizioni o paradossi non voluti. Ecco perché tutta questa preparazione prima di scrivere la sceneggiatura è molto utile, anzi fondamentale. Se la tua storia sarà particolarmente complessa, ti consiglio anche di realizzare una timeline con i fatti principali in ordine cronologico.


Struttura in tre atti

La struttura drammaturgica in tre atti ha origini molto antiche, risalente addirittura ad Aristotele.

Si tratta del più tradizionale modello narrativo e probabilmente anche del più efficace. La struttura in tre atti prevede che la storia sia suddivisa in:

  1. Un inizio

  2. Uno svilippo centrale

  3. Un finale

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Il primo atto ha una funzione preparatoria che serve a presentare i personaggi e a delineare il conflitto. Ricorda che in ogni storia c'è un conflitto: la natura stessa di una storia, che sia dramma o commedia, prevede il conflitto tra due o più personaggi. Pensaci bene: senza conflitto non c'è nulla da raccontare.

Il secondo atto definisce per bene il problema e affronta la necessità di risolverlo. Deve portare il protagonista (l'eroe) a progredire, migliorarsi, cadere nell'oblìo e rinascere.

Il terzo atto ha la funzione di risolvere il conflitto e risponde a tutte le domande sollevate nella storia.

Le tre parti dovrebbero avere anche una durata ben definita. Ad esempio, in una sceneggiatura di 120 pagine: 30 dovrebbero essere dedicate all'inizio, 30 al finale e 60 alla parte centrale.

Una curiosità: non è una regola ma in genere, ad una pagina di sceneggiatura corrisponde un minuto di film.

Font, spaziature e software

Ci siamo quasi, nel prossimo paragrafo ti spiegherò come scrivere una sceneggiatura in modo tecnicamente ineccepibile, manca un'ultima premessa.

La sceneggiatura è un testo tecnico che va scritto in un modo universalmente accettato. Pertanto ha anche delle regole di formattazione molto precise da seguire.

  • Il font utilizzato deve essere il Courier o Courier New, 12 punti (quello delle macchine da scrivere per intenderci)

  • Il foglio è un formato A4

  • Non vanno inseriti spazi tra una riga e l'altra

  • Le scene vanno scritte una sotto l'altra senza interruzioni di pagina

  • Il testo deve essere giustificato a sinistra

  • Ci sono spaziature precise da seguire per nomi personaggi, dialoghi, azioni e tra una scena e l'altra

  • La copertina include il titolo dell'opera e nome dell'autore, oltre alle sue informazioni di contatto

Per facilitarti nel seguire queste regole, ti consiglio di utilizzare un software professionale per la scrittura di sceneggiature. In particolare ti consiglio Celtx e Final Draft, due tra i software più utilizzati dagli sceneggiatori professionisti.

Mentre Final Draft è a pagamento, Celtx rende disponibile una versione freemium utilizzabile gratuitamente con delle limitazioni.

Questi software, oltre a formattare il testo esattamente come dovrebbe essere, ti facilitano la scrittura, permettendoti di concentrarti solo sul contenuto della tua storia, senza dover pensare alla forma.


Come scrivere una sceneggiatura cinematografica

La sceneggiatura cinematografica è il copione del film, suddiviso in scene, dove ogni scena è idealmente un capitolo.

È molto importante sottolineare che la sceneggiatura è un testo tecnico, NON un romanzo, pertanto deve essere scritta in modo chiaro e semplice

Infatti, prima che il film sia realizzato, la sceneggiatura verrà letta da molte persone coinvolte nella sua realizzazione. Ognuna di queste persone svolge una professione e ha competenze molto diverse.

Quando lo spiego ai miei corsi, spesso la gente rimane delusa ma nella sceneggiatura il linguaggio tecnico è bandito. Il testo deve essere chiaro: scene, azioni e personaggi devono essere distinguibili a colpo d'occhio. La lettura deve essere scorrevole e naturale.

Pensiamo ad esempio ad un produttore che legge per la prima volta la tua sceneggiatura: già dalle prime righe deve essere coinvolto nella storia e non perdere interesse: un linguaggio troppo tecnico potrebbe estraniarlo e confonderlo. Inoltre non è detto che il produttore sia tecnicamente preparato sul linguaggio cinematografico.

Nel momento in cui sarà il regista a prendere in mano la sceneggiatura, un linguaggio tecnico potrebbe limitarlo e/o costringerlo a cambiare la sua visione. Invece è molto importante lasciare spazio di manovra al regista, a meno che non sia la stessa persona che ha scritto la sceneggiatura.

Ricordati che la realizzazione di un film, che sia lungometraggio, cortometraggio o altro, è un lavoro di squadra, un lavoro in cui ogni professionista metterà inevitabilmente del suo. In quanto sceneggiatore, tu sarai il primo a farlo ma non sarai l'unico: ad esempio il regista darà una sua visione della storia, così come il montatore aggiungerà o toglierà qualcosa.

D'altra parte i film sono spesso molto diversi dai romanzi dai quali vengono tratti. Questo perché il romanzo e la sceneggiatura sono due modalità di racconto molto differenti e raramente potranno andare a braccetto. Ma questa è un’altra storia.

Struttura tecnica della sceneggiatura

La sceneggiatura ha una struttura tecnica molto precisa. Al suo interno dovrai scrivere "solo" tre cose:

  • L'intestazione delle scene

  • I dialoghi dei personaggi

  • Le azioni e le descrizioni

Tutto qui? Sì! Queste sono le sole 3 cose che troverai in ogni sceneggiatura cinematografica. Ovviamente ciascuna di queste cose andrà scritta con regole ben definite.

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L'intestazione delle scene

La sceneggiatura è suddivisa in scene ed ogni scena ha una sua riga di intestazione. Nell'intestazione dovranno sempre comparire queste 3 informazioni:

  • INT o EST a seconda che la scena si svolga in interno o in esterno

  • La location nella quale si svolge la scena (ad esempio "camera da letto")

  • Il momento del giorno (ad esempio "sera")

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Esempio di intestazione (dal film “1997: Fuga da New York” del 1981)

Prendendo ad esempio la sceneggiatura qui sopra, tratta da un film americano degli anni '80, possiamo dedurre dall'intestazione che la scena è ambientata in esterno, nel retro di un teatro e di notte.

Già dall'intestazione puoi apprezzare la chiarezza e capire come la sceneggiatura riporti tutte le informazioni essenziali che poi andranno utilizzate dai tecnici per girare il film. 

Leggendo l'intestazione di ogni scena per esempio: gli scenografi possono capire quante e quali location servano, il direttore della fotografia può capire che condizioni di luce sono previste per quella scena e il direttore di produzione può decidere quando programmare le riprese in esterno, a seconda del meteo previsto. Nulla è casuale insomma!

Qui puoi trovare un approfondimento sulla Troupe cinematografica e i ruoli del cinema.

Altre cose da dire sull'intestazione.

  • Come fa lo sceneggiatore a capire esattamente quando cambiare scena? È semplice: ogni volta che cambia la location, si tratta di una nuova scena e va quindi scritta una nuova intestazione.

  • INT. o EST. definiscono dove è posizionata la mdp (macchina da presa), non dove si trovano i personaggi. Se ad esempio è prevista l'inquadratura di un soggiorno dall'esterno di una finestra, sarà EST.

  • È possibile anche riportare la dicitura INT./EST. se la scena si svolgerà sia in interno che in esterno. Ricorda che questa informazione serve soprattutto alla troupe per capire come organizzare le riprese.

  • Il momento del giorno può essere anche molto specifico, ad esempio: tramonto, pochi minuti prima dell'alba, tarda notte... Se è importante ai fini della trama dovrai essere preciso

I dialoghi dei personaggi

Le battute dei personaggi vanno scritte centrate rispetto alla pagina, in questo modo.

NOME PERSONAGGIO 

Battuta.........

Quindi nome del personaggio e battuta subito sotto. Tra il nome e la battuta puoi inserire un suggerimento o un'intenzione recitativa, tra parentesi.

Ad esempio: sottovoce, urlando, con voce suadente, singhiozzando, con voce rotta... qualsiasi indicazione che sia utile all'attore ed alla sua interpretazione. I suggerimenti sono graditi ma non esagerare.

dialoghi.png

Esempio di dialogo (dal film “1997: Fuga da New York” del 1981)

Anche in questo caso è facile capire il motivo di questa forma di scrittura: gli attori che prendono in mano lo script, possono capire a colpo d'occhio le scene in cui sono presenti e leggere al volo le loro battute.

Altre convenzioni utili sui dialoghi.

  • Nel caso in cui un dialogo sia interrotto dalla fine della pagina, dovrà continuare alla pagina successiva e il nome del personaggio andrà scritto nuovamente nella seconda pagina accompagnato dalla dicitura (continua).

  • Nel caso in cui un dialogo sia interrotto da un'azione o una descrizione e non vi siano altri personaggi parlanti nel mezzo, il nome del personaggio andrà scritto nuovamente, accompagnato dalla dicitura (continua).

  • Ricorda che il film è un racconto per immagini, quindi chiediti sempre se una battuta sia veramente necessaria o se serva solo a dare un'informazione che può essere data anche visivamente. In quel caso evita il cosiddetto "spiegone" e cerca un modo per dare quell'informazione tramite un'azione.

Le azioni e le descrizioni

Tutto quello che non è intestazione e non è dialogo è azione o descrizione e va scritto sfruttando tutta la larghezza della pagina.

Ricordati, ogni volta che introduci un nuovo ambiente, di descriverlo nella maniera più precisa possibile: questo aiuterà scenografi, costumisti, dop e regista a svolgere un lavoro migliore. Non esagerare con le descrizioni però o limiterai la libertà creativa di scenografi e regista.

azioni.png

Esempio di azione (dal film “1997: Fuga da New York” del 1981)

Lo stesso concetto si applica ai personaggi. La prima volta che un personaggio entra in scena lo devi descrivere sia fisicamente che caratterialmente. Una buona regola è questa: la prima volta che il protagonista entra in scena dovrebbe compiere un'azione che ne descriva, nel modo migliore possibile la personalità.

Ad esempio nel film Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta, l'entrata in scena del protagonista è piena zeppa di informazioni. Senza che venga pronunciata una singola parola, lo spettatore capisce subito molte cose su Indiana Jones:

  • è un avventuriero che gira il mondo

  • è scaltro ed intelligente

  • è agile ed allenato

  • tiene molto alla sua frusta

  • ha un nemico di lunga data

  • ha un sacco di amici pronti ad aiutarlo

  • ha una gran paura dei serpenti

Scena iniziale de “I predatori dell’arca perduta” del 1981

Le azioni e le descrizioni vanno scritte in modo sintetico, preciso, con frasi brevi e sempre al tempo presente.

Ecco qualche esempio tratto dalla sceneggiatura di “1997: fuga da New York”.

La grande porta si apre.

Plissken si volta di scatto a fucile spianato.

Plissken abbassa il fucile.

Cabbie si avvicina e lo guarda.

Ancora una volta, tieni a mente che tutte le azioni che scriverai dovranno essere rese visivamente da tecnici.

Operatori, registi e DOP dovranno capire istantaneamente quello che sta succedendo dunque: i periodi devono essere brevi, le azioni chiare e funzionali alla storia. Nulla ti impedisce di scrivere periodi più lunghi, se necessario, ma ricorda che non stai scrivendo un romanzo: la sceneggiatura ha una funzione principalmente tecnica. È una sorta di manuale del film, un passaggio intermedio per la realizzazione di un’opera visiva.

Altre indicazioni utili su azioni e descrizioni.

  • Niente linguaggio tecnico come ad esempio: primo piano, campo largo, movimento di macchina, carrellata... Sarà compito dei tecnici tradurre la sceneggiatura in inquadrature. Il tuo compito è solamente quello di suggerire inquadrature col tuo modo di scrivere.

"Il volto di Marco è contorto in una smorfia di dolore" - suggerisce un primo piano.

"Nella stanza sono presenti 5 persone sedute ad un tavolo" - suggerisce un campo largo.

  • Un punto e a capo suggerisce un cambio di inquadratura.

  • Cerca di essere chiaro e sintetico sia nelle descrizioni che nelle azioni che i personaggi devono compiere.

  • Non scrivere ciò che non si può riprendere.

"Marco pensa al suo futuro"

diventa

"Marco è pensieroso"

  • I nomi dei personaggi La prima volta che un personaggio compare, il suo nome nelle azioni va scritto in MAIUSCOLO (solo la prima volta). Questo aiuta i responsabili di produzione ad elencare tutti i personaggi presenti.

  • I suoni importanti vanno scritti sempre in MAIUSCOLO. Questo aiuta i tecnici del suono che si occuperanno della presa diretta dell'audio ad identificarli subito.

La sveglia SUONA

la porta SBATTE

il gallo CANTA

Rileggi, revisiona, migliora

Non puoi pensare che la prima stesura della tua sceneggiatura sarà anche quella definitiva.

Per arrivare alla versione finale dovrai rileggere la bozza un gran numero di volte con attenzione. Ad ogni rilettura ti accorgerai di refusi, di dinamiche che non funzionano e ti verranno idee per migliorare ulteriormente la tua opera.

  • Non innamorarti troppo di scene o personaggi. Potresti trovarti nella situazione di dover ridimensionare o addirittura eliminare qualcosa di troppo.

  • Io di solito scrivo la prima bozza a testa bassa, il più velocemente possibile. Non significa che la scrivo male ma semplicemente che cerco di arrivare in fondo alla storia il prima possibile, senza preoccuparmi troppo dei dettagli.

  • Magari tralascio le scene di minor importanza e se non riesco proprio a risolvere uno snodo narrativo, rimando la decisione.

  • Una volta partito con la revisione inizia la vera magia: mi accorgo di cosa funziona e di cosa proprio non va, cambio anche radicalmente alcune scene, elimino, aggiungo e mi scervello su come risolvere le problematiche più complesse.

  • Datti un limite: non puoi fare mille revisioni!

  • Stacca la mente ogni tanto e fai prendere ossigeno al tuo cervello: ti aiuterà a focalizzarti meglio sui problemi e a risolvere gli snodi narrativi più critici.

  • Fai leggere la sceneggiatura ad altre persone, non necessariamente del mestiere e stimola in loro critiche costruttive. Uno sguardo diverso può aiutare anche molto.

Ecco un riepilogo in breve e qualche altro suggerimento utile per la tua sceneggiatura.

  1. Fai ricerche e documentati sull'argomento della tua storia

  2. Parti scrivendo un soggetto breve dell'idea e un trattamento (sviluppo del soggetto)

  3. Scrivi una Bibbia del tuo universo: antefatti, storia e schede dei personaggi, timeline

  4. Basa i personaggi su persone reali o prendi spunto dalle tue conoscenze

  5. Scrivi di ciò che conosci

  6. Ambienta la storia in un luogo / momento storico preciso

  7. Usa un software come Final Draft o Celtx per formattare correttamente la sceneggiatura

  8. Dividi la sceneggiatura in scene: ogni nuova scena prevede un cambio di location

  9. Nell'intestazione delle scene vanno scritte tre informazioni: interno o esterno, location, momento del giorno

  10. I dialoghi vanno scritti centrati rispetto alla pagina: nome del personaggio e battuta subito sotto

  11. Le azioni e le descrizioni vanno scritte a tutta pagina, devono essere brevi e sintetiche, sempre scritte al tempo presente

  12. Dai priorità alle azioni piuttosto che ai dialoghi. Nel cinema è meglio vedere che sentire

  13. Tieni a portata di mano un dizionario dei sinonmi e contrari. La scrittura deve essere semplice, non banale. Gli aggettivi vanno scelti con cura.

  14. Ricordati di descrivere personaggi ed ambienti alla loro prima apparizione

  15. Sentimenti ed emozioni vanno tradotti in azioni

  16. Fai attenzione al ritmo, cerca di mantenere vivo l'interesse dello spettatore

  17. Segui la struttura in tre atti

  18. La punteggiatura è la tua macchina da presa e può rappresentare, ad esempio, un cambio di inquadratura

Libri e manuali per approfondire

Se vuoi approfondire ulteriormente l'argomento sceneggiatura, ti consiglio 4 libri fondamentali scritti da maestri del mestiere.

  1. Story. Contenuti, struttura, stile, principi per la sceneggiatura e per l'arte di scrivere storie di Robert McKee

  2. Come scrivere una grande sceneggiatura di Linda Seger

  3. Manuale di sceneggiatura cinematografica. Teoria e pratica di Luca Aimeri

  4. La sceneggiatura. Il film sulla carta di Syd Field

Sceneggiatura film esempi

Se vuoi approfondire ulteriormente lo stile della sceneggiatura di un film ti consiglio di recuperare e leggere la sceneggiatura/copione di un film famoso. Magari lo script di un film che hai visto, così da poterlo anche confrontare con la trasposizione visiva.

Ti posso consigliare due siti, dai quali potrai scaricare qualche esempio di sceneggiatura cinematografica:

  • Sceneggiature italiane dove potrai trovare molti esempi di sceneggiature di film italiani

  • IMSDb dove troverai sceneggiature di film e serie TV in lingua inglese

Da questi due siti puoi scaricare liberamente la sceneggiatura di un film e leggerla con calma per capire meglio come scrivere una sceneggiatura cinematografica.


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